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Restauro mobili

Restauro mobili antichi di legno, laccati, impiallacciati, dorati. Lucidatura mobili antichi e trattamento antitarlo. Restauro fregi in legno e doratura in oro zecchino.

restauro mobili antichi

Restauro mobili antichi

Siamo specializzati nel restauro mobili antichi di legno dal 1905 a Bologna. Per oltre un secolo il lab Federici si è occupato di restauro dorature per mobili d’antiquariato. Realizziamo inoltre il restauro di mobili laccati, impiallacciati e con fregi di legno. Lucidatura mobili antichi e trattamento antitarlo. Inviaci una foto via mail dell’oggetto da restaurare, riceverai un preventivo senza impegno.

 

Noi del Laboratorio Federici capiamo il valore di internet e contribuiamo alla sua crescita. Per questo motivo, prima di far muovere un cliente da casa sua, preferiamo che ci invii una foto del mobile da restaurare per potergli dare un primo parere.

 

In altre parole, se stai cercando un restauratore online sei capitato sul sito giusto. Non dovrai fare niente. Solo inviarci delle foto fatte con il tuo telefonino. Riceverai un preventivo in breve tempo.

Restauro mobili laccati

Il restauro dei mobili laccati rappresenta una grande sfida per il restauratore di mobili. Infatti, per realizzare dei lavori soddisfacenti è necessario conoscere le tempere e il modo in cui esse si applicano sui legni antichi. 

 

Ovviamente la frase ‘restauro mobili laccati’ è piuttosto generica. Esistono vari tipi di mobili laccati e vari tipi di laccature. Per fare soltanto un esempio, c’è differenza tra i mobili laccati del ‘700, dell’800 e quelli Art Decò che risalgono invece agli inizi degli anni ‘20.

 

Il mobile antico veneziano

Quando si tratta di restaurare mobili antichi veneziani, come per esempio quelli del ‘700, è necessaria una profonda conoscenza dell’ornato. Gli antichi maestri veneti sono stati specialisti nel realizzare cassettoni, madie e specchiere in stile Rocaille. Quindi, per ritoccare intere sezioni di volute dipinte, si necessita di abilità pittoriche. 

 

Quando dobbiamo affrontare il restauro di un mobile antico laccato, dobbiamo innanzitutto capire l’entità del danno. Dobbiamo cioè verificare quanta parte del fondo su cui sono dipinti i decori è danneggiato. Si tratta di un’operazione molto delicata. Con un bisturi si gratta in prossimità delle crepe più vistose della laccatura.

 

Dopo questa prima fase, si procederà al consolidamento del fondo e della laccatura. Nella stragrande maggioranza dei casi, quando si tratta di mobili del Settecento un buon fissativo è la colla di coniglio. E’ un materiale naturale che si sposa bene con i pigmenti utilizzati anticamente. Oltre ad essere un ottimo fissativo, restituirà a mobile la brillantezza originale.

 

Il ritocco dei mobili laccati

La seconda parte del lavoro comporta la chiusura delle setole più grandi presenti sulla laccatura. Per questa operazione si userà dello stucco diluibile in acqua. Bisogna stare attenti a non farsi prendere la mano in questa fase. E’ importante cioè salvaguardare più materiale originale possibile. 

 

L’ultima fase del restauro, che è anche la più difficile, è quella del ritocco. Si dovrà identificare la tonalità del fondo su cui sono dipinti gli ornati. Solo successivamente si procederà con pazienza certosina a ricreare gli ornati dipinti mancanti.

Restauro mobili impiallacciati

La tecnica dell’impiallacciatura, detta anche lastronatura, è una tecnica antica. Da oltre 500 anni è stata usata dai maestri ebanisti per rivestire di legno pregiato mobili costruiti in legni poveri. Il piallaccio, ovvero la lastra di 5mm che riveste il mobile, apporta al mobile una qualità superiore. Infatti, lo scopo dell’impiallacciatura è quello di arricchirlo.

 

La tecnologia ha portato ad un assottigliamento delle lastre, che oggigiorno sono di pochi decimi di millimetro. Indiscutibilmente una lastronatura di 5mm è più pregiata di una impiallacciatura. Dal Rinascimento ad oggi sono tanti i mobili realizzati con queste due tecniche. Ciò che conta è che qui al Laoratorio Federici realizziamo sia restauro di mobili impiallacciati ottocenteschi, che mobili lastronati del ‘500, del ‘600 e del ‘700.

 

Incollare i piallacci

La procedura di restauro dei mobili impiallacciati e lastronati è molto simile. Si tratta di salvaguardare la lastronatura in buono stato di conservazione ed eliminare quella inutilizzabile. I piallacci vengono incollati con colla garavella. Essa è una colla che veniva usata anticamente e ci consente di ottenere un risultato più soddisfacente della colla Vinavil.

 

La colla garavella, come la colla di coniglio, si dà a caldo. Se da un lato è svantaggioso doverla mantenere su una stufa, dall’altro rende più facile il procedimento della lastronatura. Essendo una colla organica fa presa in poco tempo, cioè nel momento in cui si raffredda. Uno delle sue qualità è che eventuali sbavature sul mobile si eliminano facilmente scaldandole. La Garavella, ha quindi la proprietà di essere reversibile, cosa molto apprezzata nel restauro.

 

Ripristiniamo impiallacciature e lastronature antiche di altissima qualità. E’ nostra cura ricostruire i piallacci osservando il carattere stilistico del mobile. La scelta del legno è fondamentale in questi casi. Dopo aver stuccato e impiallacciato si procede con la lucidatura della parte restaurata.

Lucidatura mobili antichi

La lucidatura del mobile antico è la parte finale che conclude tutto il procedimento di restauro. Benché dal punto di vista manuale non sia molto difficile da svolgere, in realtà risulta essere complicata. La parte ingannevole di questa straordinaria tecnica è capire il risultato che si vuole ottenere.

 

Quando si tratta di fare un restauro di un mobile antico sappiamo esattamente qual è il livello di lucidatura che vogliamo ottenere. Quindi nel caso del restauro non ci sono problemi. Il modello lo abbiamo sotto gli occhi: la parte integra del mobile. Il problema sorge quando dobbiamo lucidare il mobile interamente. 

 

Nella maggior parte dei casi però, quando si interviene sul restauro di un mobile antico è necessario lucidarlo tutto per ottenere una lucidatura omogenea. Soprattutto quando gli interventi sono abbondanti e distribuiti ovunque.

 

Come si fa, allora, per stabilire il livello di lucidatura di un mobile antico? 

In primo luogo bisogna capire a chi è destinato il mobile. Ci sono clienti che prediligono lucidature brillanti e altri che preferiscono una certa opacità; o comunque una tonalità di patina che preservi il senso dell’antico.

 

Ricordiamoci che troppa brillantezza può stonare con altri oggetti d’arredo. Soprattutto, essa, ci informa dell’avvenuto restauro. A molti piace occultare quest’eventualità, soprattutto agli antiquari. Bisogna pertanto trovare un compromesso. Si deve cioè dare brillantezza ma al tempo stesso non deve sembrare pacchiana.

 

Comprendere che grado di lucidatura dare a un mobile significa aver esperienza nel settore antiquariato. Alla fine però, bisogna fare i conti con i gusti del cliente che ci ha commissionato il lavoro. 

 

Qui al laboratorio Federici prediligiamo una lucidatura non troppo brillante. Quindi preferiamo una lucidatura che non smorzi l’autenticità. In altre parole, ci piace far sembrare il mobile ben conservato ma antico.

 

Procedimento di lucidatura a tampone

La lucidatura dei mobili antichi si fa per mezzo di un tampone. Si avvolge del cotone idrofilo dentro un panno di lino imbevuto di gommalacca. In questo modo si ottiene il cosiddetto tampone. Il segreto, ovvero l’elemento chiave per una corretta lucidatura dei mobili antichi, è stendere una mano di olio paglierino sulla superficie da trattare.

 

Non solo l’olio paglierino rinvigorisce il colore del legno, ma serve anche a chiuderne e eventuali pori. Più tempo lasciamo l’olio sul legno e più questo si ravviverà. Perciò, in questa fase, non bisogna avere fretta. Quando procederemo alla lucidatura, stenderemo la gommalacca a tampone senza incontrare attrito per via dell’olio.  L’olio, infine, è utile perché insieme alla gommalacca crea una superficie omogenea. Evita pertanto la formazione di grumi o delle cosiddette “bruciature”.