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In cosa consiste la tecnica di Doratura foglia oro? In questo articolo spieghiamo cos’è la doratura, quando nasce e per cosa si usa. Spieghiamo inoltre le differenze tra due diverse tecniche: doratura a missione e doratura a guazzo.

COS'E' LA DORATURA

La doratura è una tecnica di decorazione impiegata in ambito artistico e artigianale. Si realizza specificamente con la stesura di sottili lamine d’oro su superfici di vario tipo.  Lo scopo della tecnica è di impreziosire i materiali su cui si applica l’oro.

doratura foglia oro

Si veda in foto Antonio Gurrieri, il doratore del Lab Federici, intento ad applicare una foglia d’oro su una cornice barocca originale. In basso a sinistra si intravede un piccolo cuscino su cui posano le foglie d’oro tagliate in tre piccoli quadratini.

Impugnando il cuscino con la mano sinistra e una sottile pennellessa con la mano destra, il doratore stende la foglia sull’angolo intagliato della cornice. Si tratta di un’operazione di restauro.

Doratura foglia oro su legno

La doratura su legno è la tecnica di doratura più antica. Essa è apparsa in Europa intorno al XIII secolo. Veniva specificamente impiegata per decorare le grandi pale d’altare destinate alla Chiesa.

La doratura su legno può essere realizzata con due diverse tecniche di stesura dell’oro: missione e guazzo. Spieghiamo la differenza basilare tra le due tecniche usate su legno.

DORATURA A GUAZZO

Si definisce doratura a guazzo quel procedimento decorativo in cui l’acqua e il bolo sono gli elementi indispensabili per la coesione dell’oro alla superficie lignea. Su l’acqua non c’è molto da dire per ora, mentre sul bolo possiamo dire che è una sostanza pastosa solubile in acqua e di colore rosso. Ne esistono versioni anche di altri colori ma di questo parleremo dopo.

Bolo

Essendo il bolo una sorta di tempera, può essere diluito in acqua. Una volta raggiunta la corretta fluidità bisognerà aggiungervi la colla di coniglio. La colla di coniglio è infatti una colla di natura animale che veniva impiegata anticamente come collante. Anch’essa ha per diluente l’acqua per tanto è compatibile con il bolo.

Colla di coniglio e bolo

La colla di coniglio si presenta in scaglie di colore giallastro. Esse sono consistenti e appiccicose. Ricordano vagamente i chicchi di riso. Messe a bagno per un paio d’ore in una proporzionata quantità d’acqua si gonfiano e diventano una massa gelatinosa pronta per essere scaldata a fuoco lento. In un paio di minuti la colla di coniglio sarà liquida, calda e pronta all’uso.

Bolo e colla di coniglio miscelati insieme formano una unica soluzione che però rimane liquida solo mentre è calda. Questa nuova soluzione è pronta per essere stesa a pennello sulla superficie da dorare.

Quando il bolo sarà asciutto si presenterà come una vera e propria tempera rossa. Bagnandolo con acqua per mezzo di un pennello, il bolo riacquisisce la proprietà collosa della colla di coniglio e la lamina d’oro può esservi stesa sopra.

Vedi un video al seguente link: come dorare a guazzo

La brunitura

Dopo che l’oro è stato steso sulla superficie bagnata del bolo, si lascierà asciugare per un paio d’ore. Una volta asciutto l’oro sarà saldamente attaccato al bolo. Da qui in poi la procedura della doratura è finita ma l’oro è opaco. Per renderlo lucido sarà necessario lucidarlo con la pietra dell’agata. Ad ogni passaggio della pietra l’oro acquisisce la lucentezza dell’oro in lingotti.

Perché l’oro diviene lucido al passaggio dell’agata? La pietra d’agata stende la superficie del bolo facendola diventare così liscia da splendere alla luce. E’ noto in fisica, che il brillare delle superfici è dato dalla loro omogeneità e piattezza. Più sono liscie  più brillano.

DORATURA A MISSIONE

Per la doratura a missione non si fa uso né di bolo né di acqua. Le lamine d’oro si attaccano al legno con un collante sintetico che si chiama missione. Essa è di colore bianco e assomiglia alla colla vinilica.

Quando la superficie è pronta per la doratura, la missione viene stesa a pennello. Dopo circa 30 minuti il suo colore cambia: da bianca diviene trasparente. Questo è il momento per stendere le foglie d’oro sulla missione. Dopodiché si può passare un pennello asciutto sull’oro per eliminarne i cascami e le sovrapposizioni. 

Osservate un video che mostra la tecnica: dorare a missione

MISSIONE VS GUAZZO

Qual’è la vera differenza tra doratura a missione e doratura a guazzo? La differenza tra le due tecniche sta nella resistenza e nella brillantezza della’oro. La doratura a guazzo è molto più resistente e brillante. Si pensi alle dorature delle pale d’altare antiche che sono pervenute a noi in ottimo stato di conservazione.

La doratura a missione resta opaca perché la missione non può essere trattata con la pietra dell’agata. La missione rimane, al di sotto dell’oro, una pellicola gommosa che si può scalfite facilmente. Per dato motivo è necessario fissare l’oro a missione con gommalacca o altro materiale protettivo.

QUALE TECNICA DI DORATURA SCEGLIERE

Entrambe le tecniche sono ottimali per scopi diversi. La doratura a guazzo è molto adatta a manufatti artigianali in legno perché il legno è compatibile con il bolo. La doratura a missione è invece più versatile perché si può impiegare per tutti materiali. Si usa tanto su ferro, legno, plastica, ceramica, ecc…

In termini di prezzo, quale conviene di più?

In termini di prezzo la tecnica a missione è molto più conveniente. Costa meno perché si saltano vari passaggi, tra cui: la preparazione del bolo, la preparazione della colla di coniglio e la brunitura. Inoltre la stessa tecnica di stesura delle foglie è più semplice perché non bisogna continuamente bagnare il bolo con un pennello.

Potete scegliere la tecnica di doratura foglia oro che si adatta di più alle vostre esigenze. In alcuni casi è anche possibile utilizzarle entrambe per lo stesso manufatto. Qualsiasi delle due tecniche è straordinaria per applicare oro alle superfici.

Ulteriori info sulla tecnica